Il luogo dove un ponte congiunge due rive è abitualmente destinato a divenire punto di incontro e di sviluppo. Così è accaduto per il vecchio ponte su Tevere. Ed era logico (almeno un tempo) che si sorgesse anche un luogo di culto.
In quale momento sia sorta la chiesa con il titolo di San Bartolomeo non lo sappiamo con esattezza. Per lungo tempo essa è stata una “cappellania” di Pieve di Campo. Solo durante il secolo XVI divenne parrocchia autonoma e l’edificio è sempre stato a poche decine di metri dal caratteristico ponte a “schiena d’asino”, distrutto dai bombardamenti nel 1944. Per circa 20 anni furono utilizzati per il culto i locali della cosiddetta “casa del fascio”. Nel 1965 fu solennemente consacrato il nuovo edificio, che ebbe però ben presto bisogno di un ampliamento (1982). Un ardito e originale campanile è stato innalzato nel 1990. Dal 1996 è in funzione il Centro Giovanile, a cui è annessa una biblioteca ricca, oggi, di 13000 volumi e aperta al pubblico per consultazioni e prestito.
La parrocchia, che agli inizi del 1900 contava circa 600 abitanti, ha conosciuto un forte incremento urbanistico-democrafico: oggi, infatti, si contano circa 7.700 residenti.
Nel territorio della parrocchia, lungo la strada che conduce a Ponte Valleceppi, sorge una piccola Cappella in onore di S. Anna. Fu costruita nei primi del 1700 ed ha subito, recentemente, notevoli lavori di consolidamento e di restauro.
Fin dal febbraio del1961 nella parrocchia lavorano due sacerdoti: Don Annibale Valigi, parroco e Don Marino Riccieri, vicario cooperatore. Negli svariati campi dell’attività pastorale offrono una preziosa collaborazione le Suore Pastorelle.